Ieri primo turno dei campionati sociali match play. Gioco con un signore di 70 anni, il doppio dei miei, che ha dalla sua la costanza nel gioco (lunedì-venerdì fisso al circolo…) e un hcp alto dovuto alle pochissime gare che fa. Ho avuto la netta impressione che valesse almeno 7-8 colpi meno del suo handicap, in ogni caso i campionati sociali non sono pareggiati, quindi poco cambia.
Lui parte con strategia mentale difensiva, “vedrai che alla 10 abbiamo finito”, e frasi del genere per tutta la giornata, in ogni caso è una persona piacevolissima con cui ho passato una bella giornata di golf.
Vado 1 up alla prima buca, alla seconda ho due putt per andare 2 up e… mi faccio condizionare dalle frasi difensive, che mi fanno pensare che avrei vinto facile. Per farla corta faccio 4 putt, cosa che non mi accadeva da tempo, e siamo AS…
Recupero subito alla 3 e torno 1 up, pareggiamo le tre buche successive e siamo sul tee della 7. Ormai si è capito quali sono gli stili di gioco: io provo sempre a tirare al massimo, e spesso ci scappa la flappa. Lui è molto più corto di me, ma non ne sbaglia una. E anche quando un colpo non gli va alla perfezione, con quello dopo recupera. Avversario psicologicamente difficile da battere, perchè sai che non ti concede quasi nulla, soprattutto sotto i 100 metri, tiri nei quali difficilmente manca un green (e nel mio circolo i green sono piccoli e ondulati…)
Alla 7 metto un bel driver, che però si ferma sul primo taglio, e invece di avvicinarmi in sicurezza al green sparo un ibrido a tutta birra, che pensa bene di aprirsi e finire un metro out… Buca persa e siamo di nuovo AS. Alla buca 8 piazzo il driver di giornata a oltre 200 metri (misurati con orologio :D ), poi tra approccio e putt butto via la buca e la perdo. Per la prima volta sono 1 dn… La nove la gioco male soprattutto intorno al green, e a metà gara vado 2 dn…
Seconda metà con alti e bassi, recupero subito una buca ma perdo le due successive, sul tee della 13 sono sotto di 3. Mi riprendo nelle tre buche successive, ne vinco due e pareggio una, quindi sono alla 16 sotto di una.
E proprio sul più bello il driver mi abbandona completamente. Comincio ad essere un po’ stanco, non ruoto più bene e cicco il driver che fa un centinaio di metri scarsi raso terra… Ci troviamo entrambi con le palle affiancate a tirare il terzo al green, siamo a circa 120 metri dall’asta. Toppo il ferro, palla che parte bassa ma sostanzialmente dritta, imbocca il corridoio tra i due bunker e si ferma a circa 7-8 metri dalla buca, lasciandomi un brutto putt con più pendenze. Il mio avversario ha sorte peggiore, il suo colpo finisce nel bunker di sinistra, sotto sponda. Onestamente mi sento la buca in tasca, ma il signore tira fuori un’uscita da manuale da posizione quasi impossibile, e imbuca il putt… Fortunatamente ormai ho preso la misura con la velocità dei green e anche io chiudo in due putt, ma onestamente il morale è basso.
Siamo alla 17 e sono ancora uno sotto, questa è la chance di tornare all square e poi puntare almeno allo spareggio cercando di non fare danni all’ultima buca. La 17 sarebbe la 8 del percorso, quella dove nel primo giro ho fatto il driver di giornata. Ma il driver come detto mi ha abbandonato, altro colpaccio corto. Proseguiamo la buca senza infamia e senza lode tutti e due, e la pareggiamo.
Ultima buca, par 5 di 515 metri, dove in genere non faccio mai buone prestazioni. Ma sono 1 dn, devo tentare il tutto per tutto, carico il driver e… altro rattone… Sono ancora prima dell’inizio del fairway, prendo l’ibrido e… non so nemmeno identificare il colpo, ho fatto venti metri di lunghezza e dieci a sinistra, con la palla fermata dal rough altrimenti sarebbe finita out… Il mio avversario nel frattempo sta portando avanti la buca nel suo stile, senza fare grossa distanza ma senza fare errori. Ormai è finita, e con la serenità di non poter fare più niente gioco due volte l’ibrido decentemente e sono a 110 metri dall’asta. Il mio avversario deve giocare il quarto colpo da centro fairway, saranno circa 170 metri all’asta ma in mezzo c’è un ruscelletto (secco) a circa 120 metri. Vedo che prende il legno, mi sembra una mossa azzardata. Avendo ormai misurato le sue lunghezze di certo non sta puntando al green, ma rischia l’ostacolo. E di fatti la palla sta rotolando proprio verso il ruscelletto, per fermarsi a meno di un metro. Nel frattempo io tiro il quinto colpo e sono altezza asta tre metri fuori green. Lui ha un colpo scomodo, sta proprio di fronte al ponte che attraversa il ruscelletto, e infatti lo colpisce in pieno. Palla che rimbalza di lato e si ferma proprio sul bordo dell’ostacolo d’acqua. Mi vuole dare la buca vinta, ma gli faccio notare che la palla è giocabile, quindi come al solito fa un ottimo colpo di recupero e mette il sesto centro green. Gioca prima lui il settimo e non imbuca. Io approccio che rimane corto e… putt dentro!!!
Dopo 18 buche siamo all square, si va allo spareggio.
Gioco per la terza volta nella giornata la buca 1, le due precedenti ho sempre preso il punto. Ma sono di fronte al dilemma: gioco il driver o lo metto prudenzialmente in sacca? La buca 1 è un par 3, ma dalle piastre da cui stiamo partendo sono 200 metri precisi. In genere gioco il driver, ma visto come è andata nelle ultime tre buche sarebbe da metterlo via, anche perchè la buca ha due out lungo tutti e due i lati. Decido di rischiarmela, e faccio bene, palla alta anche con leggero draw che fa 180 metri. Vado però lungo con l’approccio, perdo la possibilità di chiudere la buca in par e faccio 4. Il mio avversario ha fatto 5 e 6 le due volte precedenti su questa buca, ma ora fa 4 anche lui. Seconda buca di spareggio.
Su questa buca invece ho sempre perso il punto nei due giri precedenti, sempre a causa di un tee shot sbagliato. Qui in genere gioco l’8, ma partendo da più dietro oggi ho giocato il 7, con risultati disastrosi. Decido di tornare al ferro 8, e parto con un ottimo colpo che si ferma due metri prima del green. Il mio avversario col tee shot prende un ramo e la palla va a finire in un vascone in pietra. Si appresta a tirare di nuovo il tee shot (terzo colpo), quando gli faccio notare che se identifica la palla nel vascone può droppare senza penalità, essendo considerata dalle regole locali ostruzione inamovibile. Ma per identificarla bisogna entrare nel vascone arrampicandosi (parliamo di una vasca in muratura di circa 10 metri di lato, con dentro sterpi e erbacce). Non mi pare per lui una cosa fattibile, quindi mi offro per andare io a cercargli la palla. Trovo la sua e anche un’altra, che almeno mi è valsa l’arrampicata, se non fosse che uscendo mi ricade dentro. Vabbè, sto incarnando lo spirit of the game, gli dei del golf se ne ricorderanno. Il suo secondo colpo è corto, glie ne serve un terzo per arrivare in green, ma la palla rotola lontano dalla buca. Io nel frattempo faccio l’approccio che come nelle ultime buche mi resta in mano, corto di 4 metri. Lui gioca il quarto colpo, la mette a mezzo metro e gli concedo il quinto. Due putt e vinco, tre si va a oltranza, quattro perdo. Nonostante il suo buon augurio (“Mi appresto a stringerti la mano!”) metto dato il terzo, mi concede il quarto e finisce qui. Vinco alla seconda buca di spareggio!
Bella esperienza il match play, prima volta per me e devo dire che trovo la formula molto divertente. Avrei potuto essere più cinico in un paio di occasioni, ma vincere così è ancora meglio. Certo se avessi perso mi sarei dato un po’ del cog@@@ne, ma ho semplicemente fatto quello che in quel momento mi sentivo di fare.
Prossimo turno entro metà maggio, e sarà molto più tosta.