Rispondi a: MY GOLF: Diario di Aquila80

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Aquila80Aquila80
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Ieri gara di circolo. Come consuetudine scelgo la prima partenza, quindi alle 7 sono già al circolo per prepararmi e riscaldarmi. Riscaldarmi è una presa in giro, già col primo sole si boccheggia, complice anche il fatto che il campo viene irrigato di sera e di notte, quindi la mattina è molto umido e il primo sole fa salire una cappa.

E come sempre, non arrivo mai alla gara nel pieno della condizione fisica, visto che tra caldo e figlia sono sveglio dalle 3:30

Buca 1, lungo par 3 da 200 m con green piccolo e out a destra, sinistra e dietro. Io 200 m li faccio più o meno precisi quando incoccio il driver bene, quindi me la rischio. La botta parte bene, un po’ a destra ma rientra in draw. E questa è l’ultima visione della palla, visto che entra nel cono di luce del sole ancora basso di fronte a noi. Parto per cercarla nei pressi del green a destra ma non la vedo. Inizio a pensare di essere partito con una palla persa, quando un compagno mi fa notare che la palla che è in green a circa 3 metri dalla buca è la mia! Prima volta che in gara metto questo tee shot in green, se ci fosse stato il nearest to the pin lo avrei probabilmente vinto, ma prendere questo green è talmente difficile che il nearest è sempre su par 3 più facili. Un altro compagno mi dice di concentrarmi che il birdie alla 1 “si racconta”, e chiaramente il put mi resta in mano, ma è comunque un par.

Buca 2, metto altra palla da birdie con un bel ferro 8 ma è ancora par.

Buca 3, provo un tee shot da idiota che ovviamente toppo e la palla fa 60-70 metri. L’idiozia è aver provato a tirare un bastone comprato la sera prima e mai usato in campo pratica. Resterà nella sacca per tutto il resto del giro. Faccio un buon recupero da sotto un ulivo e chiudo in 4.

Buca 4, buon driver, ferro sul collar ma inizio a litigare col putt, ne infilo 4 per un brutto brutto doppio, tra l’altro in una delle buche dove ho un solo colpo.

Buca 5, la hcp 1 del campo, faccio socket col driver e palla out… Bene, mi preparo psicologicamente alla X e invece infilo driver, ibrido e wedge stampato in asta, nonché buon put per chiudere la buca in 4+2…

Buca 6, buon ibrido dritto all’asta ma corto di 10 metri, approccio toppato malamente che passa tutto il green, altro approccio e due putt per il 5.

Buca 7, piazzo un ottimo driver in centro pista, seguito da un ibrido non bellissimo ma che viaggia dritto e arriva in green. Sono lontano dall’asta e ci sono molte pendenze. Provo e riprovo, e nel mettermi sulla palla… la tocco spostandola di 3-4 cm… Cerco di mantenere la calma ma saranno tre putt per chiudere in 6 una buca che era partita benissimo.

Buca 8, driver ancora buono e ferro 9 basso ma efficace, mezzo metro dentro al green. Due putt e portiamo via il par.

Buca 9, il lungo par 5, cancellata dalla memoria. Ricordo solo che mi sono trovato a tirato il 5° a circa 160 metri dall’asta, ma l’ibrido è partito pesante facendo meno strada del dovuto non riuscendo a passare di poco un out. Nemmeno proseguo, metto la prima X.

Il primo giro si conclude quindi con 20 punti, non male.

Nelle seconde 9 in genere accuso, e oggi tra caldo e spossatezza temo che vada peggio del solito. Mi rifocillo con caffè, acqua, banana e gatorade nella speranza che mi tengano vivo per altre due ore.

Non ci sono buche particolari da segnalare. Cose positive alla 11 (2) che faccio fotocopia del primo giro: ferro perfetto in asta e due putt per il par. E stessa cosa alla 17 (8), anche quindi par ma a differenza del primo giro non faccio il GIR e compenso con lo scramble.

Alla 18 (9) la sfiga fa si che trovi il driver attaccato a una pianta, praticamente ingiocabile. E forse era meglio dichiararla ingiocabile, visto che tento un colpetto spalle all’obiettivo che fa si e no 5 metri e non arriva nemmeno in fairway. Invece di rimanere calmo forzo l’ibrido e lo rattono. Quarto colpo, ancora ibrido, fuori linea a sinistra. Sono sotto una pianta e non ho colpo. Posso solo portare avanti la palla con un colpetto a correre e mi metto davanti all’ostacolo d’acqua. Devo tirare il sesto, in questa buca ho il doppio, quindi prendo punti fino a 8. Gioco un pitch che mi si apre e sono qualche metro fuori green. Azzecco il primo approccio di giornata con la palla che disegna la gobba della buca e si ferma data. Corto put per l’8, brutto numero da scrivere su uno score ma pur sempre un punticino.

Le seconde 9 portano altri 19 punti, per un totale di 39. Niente male, tante recriminazioni per errori evitabili ma bisogna ricordare anche agli episodi fortunati, tipo il primo tee shot, quindi alla fine credo che lo score sia giustamente esemplificativo del gioco.

Note positive: sto giocando più costantemente coi ferri, cosa che mi porta a prendere qualche GIR e puttare per dei birdie che fino a poco tempo fa erano un miraggio. Aspetto di fare il primo in gara, arriverà.

Note negative: nonostante la tanta pratica, in campo mi irrigidisco intorno al green, sbagliando molti approcci e putt.

Concludo 5° parimerito di categoria e abbasso l’handicap di un colpo e mezzo. Ora sono 28,5 e centro pertanto uno degli obiettivi di inizio anno, ovvero scendere sotto 30.

p.s. anche ieri abbiamo giocato piazzando la palla. Alla domanda del motivo ci viene detto che nel campo ci sono… delle cose. Non ho capito bene se si tratti di qualche erba infestante cresciuta qua e là oppure delle zone secche. In ogni caso non ho visto nulla di strano sul percorso, al punto tale che avrò approfittato del si piazza 4-5 volte in tutto.