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wedge60.
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29 Gennaio 2018 alle 12:13 #21974
Ho trovato questo articolo in rete https://wegolfers.blog/2018/01/27/lamaro-di-una-sconfitta/ relativamente alla chiusura di una struttura. Cosa ne pensate, condividete i contenuti ? non li condividete ? attendo vs considerazioni
Dario
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Questo topic è stato modificato 5 anni, 7 mesi fa da
ASDGolfPinerolo.
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wedge60.
29 Gennaio 2018 alle 15:47 #21982Sinceramente, contenuti ne trovo pochi e comunque ben noti.
Chiude il GC Piacenza e questo spiace, visti anche i maestri coinvolti.
L’articolo fa riferimento ai golfisti che vogliono prezzi bassi ma i costi dei campi sono alti.
A mio avviso il problema è che l’offerta in italia è nettamente maggiore alla domanda; il rapporto golfisti/campi da golf è enormemente sbilanciato rispetto ad altri paesi, dove ci sono MOLTI più golfisti e in proporzione meno campi da golf.
Di qui la spietata concorrenza al ribasso, che non fa bene a nessuno.
Soluzioni?
Semplice, o molti più golfisti o ci saranno sempre meno campi da golf.
Spietato, se volete, ma purtroppo è così.
Per inciso: la mia “impressione” è che i golfisti anche per il 2018 saranno in diminuzione.
29 Gennaio 2018 alle 16:53 #21983Io lavoro nel campo della ristorazione dove i costi fissi sono la parte più importante del bilancio, e visto questo a volte è meglio avere 50 persone che spendono 40€ a testa piuttosto che fare i fighi ed averne 5 che pagano 100€ , capisco che il golf non è una priorità , come anche uscire a cena,ma allo stesso tempo se nei periodi più difficili si facessero promozioni per portare giocatori Non sarebbe un aiuto a coprire quei costi che comunque ci sono. Io per problemi logistici devo girare parecchio per giocare in attesa che apra il mio campo e nonostante i campi in settimana sono praticamente vuoti non ho ancora trovato un circolo che ti faccia uno sconto per giocare,piuttosto perdono i grenfee e relative spese al ristorante.
29 Gennaio 2018 alle 16:57 #21984Per inciso: la mia “impressione” è che i golfisti anche per il 2018 saranno in diminuzione.
alla facciaccia del PROFESSORONE Chimenti e della Ryder…..
29 Gennaio 2018 alle 17:39 #21986Anonimo
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Punti: 0Per inciso: la mia “impressione” è che i golfisti anche per il 2018 saranno in diminuzione.
alla facciaccia del PROFESSORONE Chimenti e della Ryder…..
Considerando che il sito FIG non ha ancora pubblicato i dati sui tesserati 2017…magari quanti sono i tesserati 2018 lo scopriamo dopo la Ryder e passa la paura
29 Gennaio 2018 alle 18:38 #21990salve.
parafrasando ed hutcheson ( l ‘ humphery bogart di deadline) :
” È il mercato, bellezza! Il mercato! E tu non ci puoi far niente! Niente! ” .
se tutto il mondo decidesse di andare solo in bicicletta tutte le
case automobilistiche chiuderebbero ( per non parlare di quelle aeronautiche ).
le mie conoscenze di economia si fermano qui e
come ha detto mignuz ( che ne sa sicuramente più di me ) o
molti più golfisti o sempre meno campi da golf.
toc toc . federazione? c’e qualcuno?29 Gennaio 2018 alle 18:48 #21991Condivido in pieno i contenuti dell’articolo.
Lavorando nel settore da una vita comprendo appieno l’amarezza e la rabbia nello sfogo di Lorenzo Vergari. Anch’io sono, purtroppo, testimone di un lento declino che rispecchia quelli che ormai sono i “valori” e gli”interessi” di una società e di un mondo a cui, sinceramente, spesso e volentieri non sento più di appartenere.
Purtroppo la gente ormai guarda solo ai propri interessi. Lo “spirito” di Circolo non esiste quasi più. Tutti vogliono spendere il meno possibile fregandosene allegramente se così facendo condannano i Circoli a farsi la guerra e andare lentamente verso l’inevitabile chiusura.
E temo anch’io che i tesserati continueranno a diminuire o che, comunque, non ci sarà alcun boom come, invece, tanto auspicato e celebrato.
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Questa risposta è stata modificata 5 anni, 7 mesi fa da
Roberto Russo.
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Roberto Russo.
29 Gennaio 2018 alle 21:42 #21994Tutti vogliono spendere il meno possibile fregandosene allegramente se così facendo condannano i Circoli a farsi la guerra e andare lentamente verso l’inevitabile chiusura.
Io sarò ipocrita, ma non mi sento in colpa per questo. Perchè dovrei?
Io faccio il mio interesse. Il massimo dei servizi che voglio e posso avere, al minor prezzo possibile. Penso sia legittimo, perchè dovrei preoccuparmi del fatto che il circolo non ci stà dentro? Voglio dire… Tu “imprenditore” che hai deciso che nella tua vita avresti gestito un campo da golf, come fai a non renderti conto che l’offerta “a prezzo stracciato” che hai fatto non può coprire i costi fissi e il tuo (giustissimo e legittimo) utile? Se poi chiudi è evidente che la colpa non può essere di chi di quell’offerta ne ha approfittato. Specie se i tuoi calcoli erano basati su aumenti improbabili del numero di soci / giocatori.
Nella mia zona ci sono tre / quattro campi da golf che fanno prezzi abbastanza diversi tra loro, ma offrono anche servizi altrettanto diversificati. Questo a mio avviso è un’intelligente modo di evitare la “guerra dei poveri” e sopravvivere. Vuoi solo giocare? Allora c’è il campo X che ti offre solo quello. Vuoi giocare e parcheggiare la moglie alla spa tutto il giorno allora c’è il campo Y che avrà anche la spa e ti costerà più di X… e così via. Da noi sembra funzionare…
29 Gennaio 2018 alle 21:47 #21997A me sembra che il golf non voglia vivere in questo mercato… tutti si adeguano e si adattano al mercato, chi non ce la fa chiude, evidentemente non riesce a stare più in vita in questo sistema.
Positivo ? Negativo ? Poco importa questo è il mondo in cui viviamo oggi, si guarda solo al prezzo ? Evidentemente non si è riusciti a comunicare i vantaggi che un circolo è in grado di offrire a fronte di quel prezzo maggiorato…
Se un circolo chiude per colpa del “circolo online”, allora il problema è che forse sono cambiate delle priorità, che i campi pratica magari devono cambiare in parte la loro formula per rimanere in vita…
Se un circolo chiude per colpa di altri circoli, o gli altri circoli hanno meno costi e possono tenere prezzi più bassi, o gli altri circoli tengono prezzi più bassi nella speranza di “rubarsi” i soci e tirare a campare finché troveranno clienti… non sarà il massimo, ma è il mercato che ci porta a questo, così in tutti i settori mi pare…. (vedi Amazon su tutti, che ha fatto chiudere molti negozi o librerie)
Ma qual’è il valore aggiunto che ti da un circolo ? Siamo sicuri che tutti quelli che sono tesserati usufruiscono di questo valore aggiunto ? Siamo sicuri che tutti quelli che sono tesserati sanno che esiste un valore aggiunto ?
Se sono in pensione, ho più tempo a disposizione e magari posso godermi anche il circolo, se lavoro è già tanto che trovo il tempo per giocare a golf e quindi il circolo quando me lo godo ?
Se i soldi non sono un problema, mi tessero e non sto a guardare il capello, se invece faccio i conti con lo stipendio e le altre spese ovvio che se posso risparmiare lo faccio, tanto un campo pratica e un circolo per quanto poco posso frequentare entrambe mi danno lo stesso indietro…
Il problema è come dice Mignuz che abbiamo troppi campi ? o pochi soci ? Forse entrambe, ma un’altro problema e che il nostro sport è ancora troppo legato a delle “tradizioni” del passato, a quando i circoli campavano con le quote e non avevano bisogno di organizzare mille tornei, perchè tanto le quote più alte e i soci che erano presenti bastavano e avanzano…
Adesso i tempi sono cambiati, tutti si adeguano, perchè il nostro golf deve stare a guardare visto che i soldi non sono più quelli di prima, i tesserati al posto che aumentare diminuiscono, ma i circoli (molti non tutti) mantengono la stessa mentalità ?
30 Gennaio 2018 alle 9:55 #22009Per una volta quoto Wedge al 100%.
E non trovo che AR sia ipocrita, ma che sia anzi ipocrita Vergari a dire, scrivere e pensare determinate cose.
Non lo sarebbe – forse – solo se non avesse mai comprato un volo o prenotato un hotel online, se non avesse mai fatto un ordine su Amazon, se andasse dal bottegaio sotto casa, e non all’iper nel centro commerciale.
Perchè un utente che ha la possibilità di avere gli stessi beni e servizi ad un costo minore dovrebbe pagare di più?
per lo “spirito di circolo”? mi sembra una concezione molto d’antan del golf, stile i club per soli gentlemen della Londra vittoriana
per filantropia verso il gestore del circolo? per buon cuore?
Mi spiace, ma come dice il Frer, “è il mercato, bellezza”…. anche se ormai più che del quarto potere della stampa, dovremmo parlare di primo potere, ed unico.
Vuoi sopravvivere? l’unico modo è dare valore a quello che offri, e far sì che questo valore venga riconosciuto dal pubblico e che il pubblico sia disposto a renumerarlo.
30 Gennaio 2018 alle 10:11 #22010Quest’anno pago di più degli altri anni in quanto socio effettivo di un circolo.
Comunque ho l’impressione di pagare troppo, perchè quello che consumo è il campo. Sono per la prima volta un socio, quindi forse è un modo di essere che deve ancora nascere, ma non sfrutto minimamente il concetto di Club-House.
Arrivo, gioco e parto. E d’inverno non mi fermo nemmeno negli spogliatoi.
Quando mi sono iscritto, il presidente vantava sopratutto questo spirito di appartenire a una sorta di famiglia, di avere la possibilità di ritrovo e di amicizie all’interno del Club.
Forse questo è un rettaggio del passato. Al tempo di Facebook, Whatsapp e dei forum di golf, per ora non mi ritrovo in questo modo di concepire il golf e non mi sembra di avere bisogno di una club-house per avere amici. Per me il golf è il Campo, punto e basta. Meglio con gli amici, ma in club house non ci rimango oltra la bevuta del dopo partita.
Ma sono socio solo da 5 mesi, mi sto avvicinando ai 60 anni e forse il mio approccio cambierà col tempo
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Questa risposta è stata modificata 5 anni, 7 mesi fa da
Pjegou.
30 Gennaio 2018 alle 11:13 #22012io vorrei fare un distinguo ben preciso.
una cosa sono il rammarico e gli auguri per il futuro a delle persone che tanto hanno fatto al golf emiliano, sia come campo pratica che come attività di club fitter.
e che per inciso vorrei fare anch’io alla famiglia Vergari perchè davvero non si meritavano la chiusura (ho avuto la possibilità di visitare il luogo ed usufruire della professionalità del servizio di club fitting)
un’altra cosa è l’insinuazione di chi ha scritto l’articolo linkato che sarebbe colpa della continua rincorsa al prezzo meno caro da parte dei golfisti.
questa sì che mi suona ipocrita, soprattutto fatta da chi fino allo scorso anno offriva un’iscrizione online a basso costo ed un circuito di gare a prezzo calmierato (quest’ultimo anche quest’anno).
ma soprattutto non capisco l’esclamazione:
“Tanto, un posto vale l’altro. L’importante è pagare il meno possibile. Cosa importa se il circolo ha dei costi…l’importante è avere il meglio al minor costo possibile. ”
Il piacenza era un driving range, e proprio per questo una valida alternativa ai prezzi alti dei campi da golf canonici.
Io stesso, non potendo pagare i “mila” euro di un campo a 18 buche ho sempre optato per campi pratica o piccole strutture.
quindi? di cosa stiamo parlando? solo delle iscrizioni online?
comunque sia, la chiusura del Piacenza driving range rimane una sconfitta di tutti, anche se dovrebbe essere la federazione, in primis, a leggere fra le righe questi tipi di eventi negativi.
altro che ryder cup
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Questa risposta è stata modificata 5 anni, 7 mesi fa da
mikenet.
30 Gennaio 2018 alle 11:18 #22014Mi sembra che qua si usino due pesi e due misure… prima si parla di rendere popolare il golf, poi si parla di “spirito di circolo”.
Ma scusate, quando andate a giocare a tennis che fate?? Prenotate il campo, giocate e magari non usate nemmeno gli spogliatoi.
Se si vuole rendere uno sport alla portata di tutti bisogna renderlo popolare, cioè giocabile da più persone possibile.
Io arrivo al campo, bevo un caffè, pratico mezz’ora, faccio nove buche e torno a casa.
Non faccio gare e dello “spirito di circolo” non so che farmene.
Noi abbiamo la tessera federale, l’esame delle regole, fino a poco fa l’handicap minimo, i circoli che se non fai gare non riesci mai a giocare.
Fate un confronto con i paesi in cui il golf è uno sport diffuso… vi sembra che sia necessario affrontare tutto questo?
30 Gennaio 2018 alle 11:37 #22017Condivido in pieno i contenuti dell’articolo. Lavorando nel settore da una vita comprendo appieno l’amarezza e la rabbia nello sfogo di Lorenzo Vergari. Anch’io sono, purtroppo, testimone di un lento declino che rispecchia quelli che ormai sono i “valori” e gli”interessi” di una società e di un mondo a cui, sinceramente, spesso e volentieri non sento più di appartenere. Purtroppo la gente ormai guarda solo ai propri interessi. Lo “spirito” di Circolo non esiste quasi più. Tutti vogliono spendere il meno possibile fregandosene allegramente se così facendo condannano i Circoli a farsi la guerra e andare lentamente verso l’inevitabile chiusura. E temo anch’io che i tesserati continueranno a diminuire o che, comunque, non ci sarà alcun boom come, invece, tanto auspicato e celebrato.
Perfetto.
30 Gennaio 2018 alle 12:33 #22019Mi ripeto: perfetto un caxxo.
Altrimenti possiamo fare lo stesso discorso per i voli low cost. hai volato ryan air? allora hai i dipendenti Alitalia sulla coscienza, avresti dovuto volare con loro per spirito nazionale e perchè Alitalia ha dei costi.
Hai prenotato online? hai le agenzie di viaggio sulla coscienza (hanno chiuso in migliaia negli ultimi 6-7 anni)
Fai la spesa all’iper? il panettiere ed il macellaio gridano vendetta.
Quoto Mikenet su una cosa: è la federazione che dovrebbe farsi delle domande.
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