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Bludiscus.
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5 Luglio 2017 alle 16:25 #14807
Di questo periodo visto che il golf giocato è lontano anni luce dalle mie possibilità non mi resta che leggere i vostri diari del MY GOLF, solo di oggi ho letto quello di Alba, di CLA, di Leroi e del Mignuz, giocatori di diverso livello e capacità ma con una cosa che li accomuna sul campo da golf….
….ovviamente non è lo score, nemmeno lo swing… ma i momenti di black out che caratterizzano il loro gioco durante un giro in campo….
Sono momenti che colpiscono tutti, il problema è trovare da cosa sono provocati, spesso a mio avviso sono provocati dalla “troppa sicurezza” che in quel momento pensiamo di avere in campo.
Aver chiuso due buche in PAR, aver fatto un grande recupero, aver messo tutte le palle da birdie anche se poi non le abbiamo prese ci trasmette la fiducia di poter fare qualsiasi cosa in campo e magari le buche successive le giochiamo con sufficienza, poco concentrati con la conseguenza che “ilcolpodemmerda” è sempre dietro l’angolo…
Riuscire a tenere la giusta concentrazione e la giusta tensione per tutte le 18 buche non è di certo semplice, ma quello che si dovrebbe fare e cercare di isolare la concentrazione e la determinazione (il pensiero positivo) che abbiamo quando giochiamo le nostre buche al TOP per ripeterlo anche durante il periodo DOWN del nostro giro in campo…
Fosse semplice saremmo tutti sul tour, ma il segreto di un golf giocato bene o al meglio del proprio livello, sta proprio li nello spazio tra due orecchie….
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wedge60.
5 Luglio 2017 alle 18:35 #14819Il più delle volte i black out e i “colpidemmerda”sono la causa di ciò che non abbiamo fatto al campo pratica, magari seguiti da un Maestro. Alcune volte, invece, i black out ce li procuriamo noi magari mangiandoci un bel paninazzo con salamella piccante seguito da birra gelata alla bouvette.
A mio avviso, una delle principali cause di black out è la quasi totale mancanza di Course Management da parte della maggior parte dei giocatori. Praticamente giochiamo il campo così come viene senza averne minimamente studiato la conformazione, i punti facili e difficili e aver pianificato un minimo di strategia per ogni buca.
Il fatto, poi, di essere consapevoli che il “colpodemmerda” è dietro l’angolo e ne faremo ben più di uno durante il nostro giro e che ciò non pregiudica affatto a priori la nostra prestazione sarebbe già un grande passo avanti.
5 Luglio 2017 alle 22:52 #14832Bah, nel mio piccolo 54, io mi rendo conto che se tre giorni prima ho giocato bene (ossia molto sotto il mio par), il giro successivo è abbastanza brutto (o comunque con errori che non avevo fatto l’altra volta), ergo la psicologia è così determinante che suppongo di giocare con la concentrazione sbagliata perché dò per scontato il gioco del giro precedente…(altrimenti non mi spiegherei l’altalena di risultati)
5 Luglio 2017 alle 22:56 #14834A conferma di ciò domenica avevo infilato tre par sul secondo giro da nove buche, oggi ho avuto la possibilità di segnare due birdies (uno facile da due metri) e mi sono trovato con due bogey (par veri, non il mio par)
6 Luglio 2017 alle 9:00 #14839Il più delle volte i black out e i “colpidemmerda”sono la causa di ciò che non abbiamo fatto al campo pratica, magari seguiti da un Maestro. Alcune volte, invece, i black out ce li procuriamo noi magari mangiandoci un bel paninazzo con salamella piccante seguito da birra gelata alla bouvette.
A mio avviso, una delle principali cause di black out è la quasi totale mancanza di Course Management da parte della maggior parte dei giocatori. Praticamente giochiamo il campo così come viene senza averne minimamente studiato la conformazione, i punti facili e difficili e aver pianificato un minimo di strategia per ogni buca. Il fatto, poi, di essere consapevoli che il “colpodemmerda” è dietro l’angolo e ne faremo ben più di uno durante il nostro giro e che ciò non pregiudica affatto a priori la nostra prestazione sarebbe già un grande passo avanti.
Parlo per il sottoscritto, ma non mi ritrovo personalmente in quanto dici, pur sapendo che per molti è così.
Personalmente la “troppa sicurezza” invece mi dà mota fiducia e vedo che quando sono “sicuro” di tirarla lì, il più delle volte la tiro lì.
A me distruggono i pensieri negativi (non fare gancio, attento all’acqua di destra, etc.) e credo che io sia “debole” nell’accettare un errore, anche se cerco di cancellarlo in breve tempo.
Analizzandomi un pò, credo che in questo periodo io sia “ossessionato” dal riprendermi un handicap che ritengo “mio” (ovvero: attorno al 3) ed il fatto di essere salito a 5 mi mette pressione in gara perchè, al primo errore grave, penso di non riuscire più ad abbassarmi per quella gara.
Poi Leroi ha detto una cosa giusta: “non è che pretendo troppo da me stesso?”
forse, si, considerato anche che non mi sto allenando più di tanto.
Le prossime gare le prenderò come vengono( spero..), l’unica cosa che effettivamente faccio sempre è cercare di avere una buona strategia e cercare, nel caso, di “sbagliare bene”.
P.s.: se a mezzo metro le mani si chiudono/aprono da sole sul put, come mi capita, credo che sia solo psicologico e che i panini/birre o il course management non c’entrino. Probabilmente è la paura di sbagliare che mi fa sbagliare. In senso più ampio, le “buchedemmerda” sono la stessa cosa, probabilmente.
Il singolo “colpodemmerda” è preventivato, l’importante è che non faccia troppi danni.
Si possono fare tre colpidemmerda ed uno bello e fare par, come fare un colpodemmerda e gli altri decenti e fare triplo.
6 Luglio 2017 alle 10:28 #14851concordo con Mignuz: mai avuto problemi con la troppa sicurezza, è la paura dell’errore che mi frega. Ho paura di fare un rattone col driver? finisce che sto 5 minuti in address, mi irrigidisco sempre più pensando a cosa devo e non devo fare, poi rattono.
6 Luglio 2017 alle 11:12 #14852Mignuz ha scritto:
A me distruggono i pensieri negativi (non fare gancio, attento all’acqua di destra, etc.) e credo che io sia “debole” nell’accettare un errore, anche se cerco di cancellarlo in breve tempo.
Prova a trasformare i tuoi pensieri negativi in positivi: non fare gancio = pensa di tirare un fade o uno slice controllato; attento all’acqua a destra = pensa di tirarla a sinistra oppure di mirare a centro pista e gioca un draw. Devi cercare di eliminare dai tuoi pensieri ciò che ti può portare all’errore. Il pensare di non fare gancio non fa altro che portare il tuo cervello a concentrarsi sul gancio che non vorresti fare, così come il pensare di stare attento all’acqua di destra non distoglie affatto il tuo pensiero dall’acqua di destra anzi, non fa altro che aumentare la tua tensione portandoti, magari, a bloccare il colpo con il risultato di andare a destra proprio verso l’acqua che volevi evitare.
Se poi, come dici, sei debole nell’accettare un errore dubito che tu riesca a cancellarlo in poco tempo. Ricordatevi che l’importante non è combattere le proprie emozioni/sensazioni ma, bensì, imparare a gestirle.
6 Luglio 2017 alle 11:46 #14856Dunlop
6 Luglio 2017 alle 22:31 #14869Al posto di pensare al contrario, non devo andare a destra penso di andare a sinistra, non sarebbe meglio concentrarsi su tutt’altra cosa ?
Ad esempio non devo andare in acqua, penso a stare fermo con la testa e rallentare il movimento…. visto che togliere dalla testa una cosa non è così semplice il pensare l’esatto contrario potrebbe non bastare, nel senso che nel nostro subconscio sappiamo che stiamo pensando al contrario solo per compensare
Io cerco di concentrarmi su un’altro aspetto dello swing con la speranza che eseguendo correttamente il colpo ovviamente non vado a finire in ostacolo….
7 Luglio 2017 alle 10:55 #14893Io invece penso che un giocatore debba avere sempre ben presente dove vuole/vorrebbe tirare la propria palla e anche in che modo vuole/vorrebbe farcela arrivare. In definitiva, cos’è lo swing che eseguiamo se non una “reazione” a tutto questo?
Molte volte, tornando in tema, i blackout sono generati proprio dal non avere ben focalizzato quello che si vuole fare i quel preciso momento, con il risultato di mandare il nostro cervello in confusione e generare un “corto circuito”. I giocatori che sembrano andare sulla palla e tirare a “casaccio” probabilmente questo ragionamento non lo fanno mai o, comunque, molto di rado.
Tutto questo, comunque, non esclude che ognuno non possa crearsi dei propri pensieri “chiave” diversi che siano di aiuto in situazioni particolari.
11 Luglio 2017 alle 8:47 #14998Nel mio caso il problema si presenta sempre sulle seconde 9 buche.
Non ho la resistenza fisica e tenere alto la concentrazione per 18 buche.
Non riesco piu a focalizzare come prima, e si aggiungono dei errori technici nello swing con dei resultati disastrosi.
11 Luglio 2017 alle 10:08 #15002Mi ritrovo con quello che ha detto Mignuz, non è un problema di sicurezza, semmai per me è un problema di focalizzare meglio l’obiettivo.
Ho recentemente girato in campo con il pro per analizzare meglio il gioco piuttosto che lo swing e devo dire che mi è servito molto.
Focalizzare i bersagli ad ogni tiro senza pensare ad altri aspetti. Cercare una posizione del finish senza pensare troppo a quello che sto facendo nello swing. Tutti aspetti che dovrebbero aiutarti nella concentrazione per eviatre di farsi prendere da pensieri negativi e balck out. Devo dire che mi sta aiutando molto.
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