U.S. Open 2018 – cosa ne pensate?

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  • #24867
    MMMM
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    Se né parlato ovunque in ambito golfistico, mi sembra giusto farlo anche qui. Come credo sappiano tutti le polemiche sono iniziate fin dal primo giorno, il campo era praticamente impossibile da giocare ed il risultato finale ha visto solo punteggi sopra il par, con score “mai visti” per questi campioni.

    Domanda scontata: cosa ne pensate?

    Sui social si è letto tutto e il contrario di tutto, dai favorevoli del “bello vedere questi extraterrestri sudare il par” ai più critici di “così si ammazza lo spettacolo” “torneo inguardabile o noioso” ecc.

    Da che parte state?

    #24871
    marmacmarmac
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    Devo ammettere che anch’io provavo una certa soddisfazione quando facevano doppio bogey o piu , a livello di spettacolo invece ha lasciato un po a desiderare

    #24872
    ArAr
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    Io sarò il solito cinico, ma se sei tra i 50 migliori giocatori di golf al mondo… bè, gioca il campo come lo trovi (e stai zitto!).

    Mi pare ridicolo che certi giocatori si lamentino che il campo era “troppo difficile”. Con le dovuto proporzioni e come se io, golfista della domenica,  andassi a lamentarmi perchè il campo ha troppi ostacoli d’acqua o è troppo lungo, etc etc…

    Lo spettacolo dal mio punto di vista è stato anche vedere campioni sbagliare colpi solitamente scontati e a pensarci bene in questo modo se la sono giocata fino alla fine. Se poi Rory e compagnia non riescono a passare un taglio che ha passato anche un pompiere (con l’ovvio rispetto per la categoria!)…

    #24874
    SarastroSarastro
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    Dal mio punto di vista si è veramente andati oltre il concetto di campo difficile rendendolo anche noioso come spettacolo.

    Ovviamente i carrellanti come me inizialmente hanno sorriso a vedere i vari Rory, Spieth, Jason Day fuori con punteggi sopra par in doppia cifra perché pareva che il problema fosse solo quello della difficoltà… poi, seguendo giornata dopo giornata, sono rimasto disturbato dal vedere che le prestazioni erano assolutamente legate agli orari di partenza (basta vedere le prestazioni drammatiche di chi è partito nel pomeriggio della terza e della quarta giornata) e al caso… avevo l’impressione che spesso non esistessero soluzioni tattiche “giuste” ma solo tanto effetto “fortuna”nei colpi al green dove le palline scappavano in maniera incontrollata.

    Gioca il campo come lo trovi… molto vero. Ma in questo caso penso si sia voluto forzare, attraverso la preparazione, la natura stessa del campo. Il risultato, per me come spettatore, è stata noia.

    #24875
    CoccoBillCoccoBill
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    Condivido il commento di Sarastro. Probabilmente hanno esagerato, e lo stesso presidente USGA cercava di scusarsi in intervista.

    #24876
    ArAr
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    Non lo so… Stiamo comunque parlando di gente che a golf ci sa giocare, ma per davvero. Forse ho visto male io, ma solitamente il gioco a quei livelli è drive da 300mt o giù di li,  ferro x e palla a due metri dall’asta, uno o due put e via… invece questa volta il ferro al green non era così scontato.  A me è sembrato che i supercampioni abituati ad essere “coccolati” (passatemi il termine vi prego!) in nome dello spettacolo (leggi “birdie”) non siano stati capaci di adattarsi al campo, “cattivo”, che dovevano giocare. E questo ha permesso di giocare praticamente fino all’ultima buca! E poi anche la fortuna di partire alla mattina o al pomeriggio… per carità è vero che c’erano quasi due colpi di differenza, ma solo a me è capitato di partire con una pioggerella tra le ultime partenze mentre quelli delle prime erano già in clubhouse belli asciutti? Ovvio che non tutti i tornei possano essere così, ma se ogni tanto ce n’è qualcuno…

    #24877
    Alle_UhrAlle_Uhr
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    Quando ho visto i punteggi (non ho Sky e non avrei neanche avuto il tempo di guardare) sono rimasto sconcertato, risultati imbarazzanti, specie se associati a certi nomi, e sono sicuro che sia stato meno bello da vedere di altri tornei (quasi che assistere una gara fa dilettanti). Però devo dire che concordo con Ar, alla fine dei conti gli alieni si sono trovati in grossa difficoltà (c’è anche chi ha fatto -7 in ultima giornata partendo nel pomeriggio) però dato che sono alieni avrebbero dovuto fare di più (facile a dirsi), chissà un Tiger vecchio stile come se la sarebbe cavata. Dopotutto se chiudono un torneo a -19 allora é un campo facile, ora che é stato quasi impossibile si lamentano. :pugnette:

    #24879
    DaniUnchainedDaniUnchained
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    Mah, score imbarazzanti.. forse avete la memoria corta… Rose ha vinto nel 2013 lo Us Open con +1; ricordiamo che il campo è un par 70, quindi generalmente con score più alti se correlati al par (ma meno in numeri assoluti). I grandi colpi venivano premiati, gli errori venivano pagati a caro prezzo, è lo standard dello US Open.

    Il problema è stato principalmente sabato, dato che non si aspettavano un vento così e hanno messo bandiere assurde specialmente nelle seconde nove; green troppo veloci per la posizione delle bandiere, danneggiando soprattutto gli ultimi a partire. Domenica infatti hanno messo quasi tutte le bandiere a centro green e bagnato più i green, tanto che Fleetwood ha fatto il record del campo (ma in tanti han comunque girato sopra il par).

    Il campo può essere difficile, gli score così ogni tanto ci stanno, ma deve essere “fair” e sabato non lo era. Può capitare a volte quando si preparano campi al limite la variazione improvvisa del vento più scombussolare il tutto.

    L’ho trovato comunque spettacolare, specialmente con la lotta finale e con l’idea che tutto si poteva riaprire da un momento all’altro (anche se Koepka è stato bravissimo a tenere fino alla fine).

    #24881
    BludiscusBludiscus
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    Come ogni hanno ho guardato poco più di un’ora e dopo quando ho visto com’era il campo ho spento come tutti gli anni, trovo che lo Us open sia il major più noioso in assoluto.

    Era già chiaro cosa sarebbe successo nei giorni precedenti, non tanto per il rough quanto per l’assurdità di tenere quel tipo di green con quelle velocità. Mai nessun giocatore si è lamentato della festuca dei links ed infatti qui il rough era più scenografico che effettivamente problematico per i giocatori. Ma i green erano oggettivamente ingiocabili, quando ho visto Tiger “dover” chiamare l’arbitro perchè la palla si era mosso durante l’address quando non c’era quasi vento ho capito esattamente cosa volesse intendere su Phil Keyton su instagram “18th Green at Shinnecock. Orange areas are where the ball will likely not stay still (dependant on green speed). Yellow areas are also where you wouldn’t recommend a pin position (above 3%). Not many pin positions available this wk! Could be some fun and games on 18! #USOpen#shinnecockhills”.

    Giocare così non è piacevole nè per chi gioca, nè per chi guarda.

    Poi se a voi piace vedere un colpo che batte in asta e poi finisce 40 metri lontani siete liberi di farlo.

    Fortunatamente negli ultimi anni hanno comunque vinto dei top players, perchè se avesse vinto un Glover o un Campell come succedeva qualche anno fa media sponsor etc etc avrebbero voluto la testa del Ceo della USGA.

     

    #24882
    BludiscusBludiscus
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    #24884
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    Personalmente ritengo che non sia importante che un campo sia difficile o meno (è uguale per tutti) quanto invece che sia “fair” cioè onesto nei confronti dei giocatori. E non mi è sembrato che questo campo, così come è stato preparato soprattutto il sabato, lo sia stato.

    In ogni caso sono contento che abbia vinto Brooks Koepka, mi dispiace molto che Tommy Fleetwood non abbia imbucato quel putt alla 72.ma buca, che oltre a fargli segnare un record avrebbe potuto cambiare le sorti dell’Open, e sono felicissimo che non abbia vinto Patrick Reed…… :)

    #24886
    LeroiLeroi
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    Ne ho visto un pezzo sabato e un pezzo domenica, e il mio giudizio complessivo è che sia stata una gara delle balle.

    Nulla da dire sull’ultimo giorno, con una bella lotta, ma i tre giorni precedenti sono stati il festival del chiulo: sull’orario di partenza, sui rimbalzi in green, etc. Vedere tiri perfetti battere in zona birdie e finire nello Stato accanto non ha senso.

    A me sembra che la USGA sia ormai prigioniera del mito autoprodotto del campo impossibile, però alla fine mi veniva in mente una vecchia versione di TW, credo 2007, in cui potevi giocare nella giungla, con buche 100 mt più in alto, liane, alberi giganti. Un videogame, insomma.

     

    #24893
    MMMM
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    Neanche io ho visto molto ma il dubbio è proprio che in queste condizioni diventi troppo importante il fattore “chiulo” , poi i campioni rimangono campioni ed alla fine il risultato lo dimostra.

    p.s. per chi ha seguito con più attenzione: cosa ha fatto Mickelson , non ho capito?

    Tempo fa anche qui si era discusso di come i campi spesso risultino troppo facili per i professionisti, degli score ormai spesso oltre i -20, delle proposte per rendere i campi più impegnativi, ecc. Bè questa volta, complici le condizioni meteo, ci sono riusciti ma il pubblico non sembra aver apprezzato appieno. Siamo noi a non essere più abituati a vedere gli alieni in difficoltà o forse non è questa la strada giusta per rendere i tornei professionistici più impegnativi?

    #24898
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    Io sono più in linea con il pensiero di @Ar.

    Ok per la differenza di condizioni climatiche tra chi partiva al mattino o al pomeriggio certi giorni…ma per il resto non vedo lo scandalo. Giochi il campo come lo trovi e quelli bravi (i più bravi) riescono ad adattare meglio il loro gioco alle condizioni del campo, non il contrario. Non posso fermare la palla in asta e il rapporto rischio ricompensa è troppo alto? bene, quell’asta non la vado a prendere e gioco dove posso fermare la palla.

    #24899
    PjegouPjegou
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    Ecco cosa ha fatto Phil

    La polemica è se Phil avrebbe dovuto essere squalificato o no.

    Un commentatore spiegava che piuttosto di prendersi i due colpi di penalità per avere giocato una palla in movimento, avrebbe fatto meglio di dichiararla ingiocabile e ripiazzarla da dove aveva giocato prima.

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 3 mesi fa da PjegouPjegou.
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