La voce del golf italiano si è spenta stamattina.
Mario Camicia, telecronista di Sky, è stato per trenta anni la voce del golf, abbinando la sua simpatia alla passione e all’entusiasmo per questo sport, che ha raccontato con ironia accompagnando la trasformazione da sport di nicchia a sport di successo.
Molti sportivi che conoscono poco del golf, sanno chi è Mario Camicia, e questa è una sua vittoria.
Nato a Milano il 31 luglio 1941 è stato, insieme al campione Franco Bevione e all’editore Piero Pucci, il fondatore di “Golf Italiano”, rivista che lasciò negli anni ’80. E’ stato direttore responsabile de “Il Grande Golf”, quindi direttore responsabile e poi editoriale, ruolo che ricopriva ancora, di “Golf & Turismo”. Ha collaborato con “La Gazzetta dello Sport” e “Il Giornale” ed è stato consulente della rivista “Golf Style”.
Con le sue telecronache dei grandi eventi mondiali, aveva portato il golf nelle case con la TV in chiaro dei canali Mediaset a partire dal 1981, con cadenze regolari, cosa che non era mai accaduta prima. Successivamente era passato alle TV satellitari, prima a Telepiù e poi a SKY dove era attualmente. Per anni è stato nel Comitato Organizzatore dell’Open d’Italia per poi divenire direttore del torneo e coordinatore fino al 1992.
“Mario Camicia – ha detto Franco Chimenti, presidente della Federazione Italiana Golf – era la “voce” del golf italiano. I suoi articoli sui giornali e le sue telecronache su SKY hanno dato un contributo determinante alla conoscenza e alla diffusione del nostro sport, al di là della cerchia dei giocatori e dei praticanti. Con lui il golf perde un grande sostenitore e tutti noi perdiamo un grande amico, compagno di tante avventure in Italia e all’estero. Il ricordo della sua contagiosa passione continuerà a essere sempre uno stimolo a crescere e a migliorare ulteriormente. Per me, personalmente, questo rappresenta un dolore incontenibile”.
Camicia lascia la moglie Silvia e i figli Francesca di 23 anni e Michele di 16 anni. I funerali si svolgeranno giovedì.