US Augusta Masters 2018 è Patrick Reed ad indossare la giacca verde

Anche per il 2018 la storia al Masters di Augusta è stata scritta, un’altro capitolo di storia di questo prestigioso torneo è stato segnato, ad aggiudicarsi la Green Jacket è stato Patrick Reed.

Il ragazzone 27enne statunitense, si è aggiudicato il primo Major stagionale conquistando la vetta del torneo già a metà gara scalzando Jordan Spieth dalla testa del torneo dopo la prima giornata, ma ha dovuto soffrire fino all’ultima buca, prima di poter esultare con la conquista del primo torneo dello Slam della sua carriera.

Con un ultimo giro in 71 colpi, ha giocato un giro finale molto altalenante, con un bogey alla buca 1 che però non l’ha scoraggiato a crederci, infilando birdie alla 3, bogey alla 6 e altro birdie alla 7.

Il bogey della 11 sembrava non girare a suo favore ma con una buca giocata magistralmente alla 12, Reed porta a casa un birdie sensazionale che gli ha dato fiducia inanellando un’altro birdie alla 14 e poi gestendo le ultime 4 buche in linea col par e completando le 72 hole con 15 colpi sotto il par, quanto bastava per tenersi alle spalle i connazionali Rickie Fowler e Jordan Spieth e vincere il suo primo Major.

Reed non vinceva dal 28 agosto 2016, quando trionfò nel The Barclays non era certo quindi uno dei favoriti per la vittoria del The Master.

Nell’ultima buca, parte in completo controllo con il primo colpo in fairway, che gli ha permesso di chiudere in par la buca senza cedere al tentativo di rimonta di Fowler, autore di uno strepitoso birdie alla 18 che ha messo pressione al leader della classifica, con uno score di 67 colpi (-5).

Fowler ha concluso il torneo a quota -14, ad una sola lunghezza da Reed, ed è finito sul podio per la quarta volta in un Major, senza mai tuttavia assaporare il gusto della vittoria.

Jordan Spieth, dopo essere partito forte nella prima giornata ha chiuso in bellezza con un giro in 64 colpi (-8), con 9 birdie e un solo bogey alla buca 18, chiudendo al terzo posto con 13 colpi totali sotto il par e sfiorando il bis del 2015, quando indossò la green jacket mettendosi in mostra al mondo intero col primo dei suoi tre Major vinti in carriera.

Buone notizie dalla spagna, ma non per Sergio Garcia uscito a taglio, ma per Jon Rahm, in grado di chiudere a quota -11 con un giro in 69 colpi (-3) nonostante un primo round non all’altezza del suo talento, che di fatto ha compromesso le sue chance di vittoria.

Non ha brillato nell’ultima giornata invece il nordirlandese Rory McIlroy, che ha girato in 74 colpi (+2), con 5 bogey e diverse imprecisioni che lo hanno tenuto giù dal podio.

Guardando invece ai nostri colori, l’unico italiano in gara era Francesco Molinari che ha chiuso anche lui con un ottimo ultimo giro, partito con tre bogey e un birdie nelle prime 6 buche, compie un grande recupero infilando quattro birdie tra la 8 e la 14 che gli permettono di chiudere il torneo al 20° posto a quota -2.

Purtroppo arriviamo a parlarne a fine aritcolo di Tiger Woods, anche se ci sarebbe piaciuto parlarne come re indiscusso del torneo, ma così non è stato. Tiger ha fatto vedere un bel golf nell’ultima giornata di Master con un quarto giro in 69 colpi (-3) che gli ha permesso di chiudere in 32° posizione, da segnalare un eagle alla 15 che ovviamente ha scatenato il folto pubblico in grado di muovere solo Tiger.

Ma per il 2018, il vero mattatore è stato Patrick Reed a lui la Green Jacket e l’onore di entrare nell’Olimpo del Golf !!!

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