Taggato: esercizi, esercizi in campo pratica, neofiti
- Questo topic ha 24 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 6 anni, 10 mesi fa da
Dunlop54.
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26 Gennaio 2017 alle 8:55 #9383
” mirate sempre ad un obbiettivo: è la frase
più importante di questo libro”.Harvey Penick 1904-1995 Austin , Texas ( il libretto rosso del golf).P.S.
ciao MM.dov’è finita la tua lancia azzurra?-
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ELFRER.
26 Gennaio 2017 alle 9:36 #9385IO ci guardo a dove sto tirando! Il problema è che la palline non collaborano…
Ma figurati se è colpa delle palline… povere piccole… E’ il bersaglio che si sposta dopo che abbiamo tirato, ormai è comprovato!
Secondo me è per questo motivo che i maestri ci dicono di tener giù la testa ;)
A parte gli scherzi, per me il fatto di darmi dei bersagli in campo pratica in termini di distanza e, ancor di più, direzione è assolutamente necessario. Sottolineo direzione perché tendenzialmente è meglio essere sul bersaglio e corti/lunghi di 10mt che larghi di 10 mt
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Questa risposta è stata modificata 6 anni, 10 mesi fa da
Sarastro.
26 Gennaio 2017 alle 9:41 #9387Sottolineo direzione perché tendenzialmente è meglio essere sul bersaglio e corti/lunghi di 10mt che larghi di 10 mt
Sottoscrivo. Anzi, ho notato che quando colpisco bene (quelle due/tre volte all’anno), oltre al sorprendente fatto che il bersaglio non si sposta (troppo), la pallina vola felice più a lungo…
26 Gennaio 2017 alle 14:02 #9404Beh il discorso dell’obiettivo mi sembra quanto meno scontato, se vuoi giocare a calcio tiri in porta, a basket tiri a canestro… vedere in cp tirare palline a casaccio mi sembra quasi un controsenso… sempre focalizzati all’obiettivo…!!!
Prova a farci caso la prossima volta che vai in campo pratica, guarda i neofiti e prova a notare quanti guardano a cosa o dove stanno tirando o quanti tirano palline come se non ci fosse un domani….
Non è un problema solo dei neofiti, ho anche degli amici 20 di hcp che in cp praticano in modo completamente diverso da quello che fanno in campo. Poi te li ritrovi alla domenica che un tiro fatto bene, quello dopo sbagliano l’address, quello dopo la vanno a vedere, poi troppo vicino alla palla, poi lontano… un delirio… se uno si abitua a fare più o meno la stessa routine, in campo invece di pensare a 30 cose diverse, pensa a dove tirare la palla… che è meglio…
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Questa risposta è stata modificata 6 anni, 10 mesi fa da
magicmike.
26 Gennaio 2017 alle 14:49 #9411Eh vedi magicmike, è una cosa scontata e logica come molte cose del golf, il problema e che poi nessuno le fa !!!! auhauhahuahu
26 Gennaio 2017 alle 14:54 #9413salve magicmike.
secondo me hai enunciato il fondamento del gioco : la ripetitività.
ripetitività che deve iniziare soprattutto dalla pratica , dove i colpi vanno pensati ,
preparati ed eseguiti con calma e metodo.
a volte vedo gente in campo pratica che tira giù tre cestini e mentre io sono ancora a metà del primo,
tornano alla macchinetta a fare il pieno.
quantità non è necessariamente sinonimo di qualità , anzi……
in campo poi , come concludi in maniera ineccepibile , non c’è spazio per i pensieri ,
l’unico deve essere il bersaglio : di quello che sai fare , poco o tanto che sia , il tuo
cervello è perfettamente a conoscenza , inutile distrarlo .
esegui la routine che hai affinato in campo pratica ( grip , stance , postura , equilibrio ) un’ occhiata al
bersaglio , e poi via! randellare.26 Gennaio 2017 alle 15:16 #9414giustissimo. Non so quanti di voi abbiano avuto la fortuna di assistere ad una sessione di pratica di un Pro, riscaldamento a parte una Pratica con un cestino può andare anche oltre l’ora.
Magari non proprio tutto questo tempo ma sparare palline a raffica non ha nessun senso se non quello di fare ginnastica…
Oramai ogni DR che si rispetti ha degli obbiettivi magari delle bandiere con piccoli green a varie distanze, sarebbe buona cosa partire con un legno e fare 3/4 colpi verso la bandiera più distante per finire con un approccio SW/PW cos’ da simulare un par 5 o 4.
Così risulta essere anche più divertente.
Inoltre eviterei in questi casi di stare perfettamente in asse con il tappetino perchè sul campo i riferimenti vanno “creati” nella testa.
27 Gennaio 2017 alle 13:22 #9426P.S. ciao MM.dov’è finita la tua lancia azzurra?
;-) Buongiorno Elfrer, la Lancia azzurra è a casa in garage sotto il telo, come capito troppo spesso purtroppo..vado a ricercare l’immagine da mettere sul profilo :-)
27 Gennaio 2017 alle 14:23 #9427Mi collego al discorso “mirare a qualcosa” perché è uno dei motivi per cui ho chiesto consigli. Faccio parte di quelli che hanno la brutta abitudine di tirare palline a raffica e mi sono accordo che non faccio progressi, complice sicuramente è la poca pratica (ma non voglio dar la colpa a quello perché sono convinto si riesca ad imparare anche con poco tempo a disposizione).
La cosa che più mi “irrita”( si fa per dire) è che inizio la pratica tranquillo, in genere colpi abbastanza dritti, non grandi distanze, ma pazienza. Dopodiché comincio a pensare al movimento, alla posizione, alla distanza, dovrei stare così e fare cosa’ e finisce puntualmente che mi incasino fino a non alzare nemmeno la palla. Sono sicuro che devo cambiare strategia ma non sapevo come, per il momento proverò come mi avete suggerito partendo dal gioco corto, magari nell’area approcci del campo per simulare meglio il gioco reale.
27 Gennaio 2017 alle 14:59 #9429Ciao MM.
Non potendoti vedere di persona, la prima cosa da valutare sarebbe il tuo livello di gioco e le tue conoscenze tecniche di base o fondamentali. Dici di non partire da zero ma questo vuol dire poco o niente. E’ per questo che prima di intraprendere un percorso che, al limite, potrebbe anche risultare dannoso sarebbe meglio interpellare un Pro che ti saprebbe consigliare sicuramente al meglio.
In ogni caso, se non hai ancora uno swing consolidato e sufficientemente ripetitivo ti conviene dedicarti per la maggior parte del tempo ad una pratica “ripetitiva”. Ciò significa compiere un gesto ripetutamente fino ad arrivare a farlo in modo quasi naturale e senza pensarci troppo. La ripetizione favorisce l’apprendimento del gesto motorio e genera le sensazioni corrette al fine della comprensione e della ripetizione. Nell’apprendimento di qualsiasi modello motorio (swing pieni, chipping, pitching, ecc.) difatti, l’unico momento in cui la pratica “ripetitiva” si dimostra più efficace è a livello di principianti e quando c’è da apportare qualche correzione alla meccanica del tuo swing.
Ma non appena imparati i fondamentali, la pratica “casuale” risulta molto più efficace. Nella pratica “ripetitiva”, poiché il compito e l’obiettivo sono esattamente gli stessi ad ogni tentativo, nell’eseguire i colpi successivi l’allievo usa semplicemente le soluzioni generate dalle prime prove, eliminando di fatto sia la necessità di “risolvere” il problema ad ogni prova sia la necessità di prendere decisioni richieste durante un tipico giro in campo. La pratica “casuale” è, quindi, molto più efficace per i golfisti perché devono risolvere il problema partendo da zero ogni volta che si preparano ad effettuare un colpo, proprio come farebbero sul percorso. Impegnare il cervello più duramente nella ricerca di una soluzione, inoltre, migliora la memoria e il mantenimento di quella capacità.
La pratica “casuale” richiede, scusate il gioco di parole, un po’ di pratica per essere padroneggiata. Di seguito qualche consiglio che ti potrebbe aiutare ad ottenere il massimo dalla tua sessione di pratica e ricordati che la qualità è più importante della quantità . Il tempo di ogni seduta lo puoi variare a tuo piacimento e in base alle tue esigenze.
1. Riscaldamento (15 minuti)
Cerca sempre di riscaldare i muscoli prima di ogni sessione di pratica. 5-10 minuti di stretching e qualche movimento con dei bastoni senza palla ti sono sufficienti.
2. Swing pieni (15 minuti)
Cerca di variare più fattori possibili ad ogni colpo come la scelta del bastone, del bersaglio, della traiettoria, della curvatura del colpo, ecc.
3. Intorno al green (15 minuti)
Evita di praticare da condizioni ideali e alterna chipping, pitching e bunker. Crea posizioni cattive e/o insolite per mantenere il tuo cervello in modalità “risolvi problema”. Se non devi pensare a come giocare quel colpo perché troppo facile o altro lascia perdere e cambia situazione.
4. Putting green (15 minuti)
Pratica con una palla solamente, cercando di imbucare con ogni colpo successivo. Una volta riuscito spostati in un altro posto sul green e inizia di nuovo da una distanza e una pendenza diverse.
Qui un altro articolo sullo stesso argomento, che ti potrebbe essere utile: http://houseofgolf.it/lezioni-di-golf/golf-mentale-strategia/come-portare-la-vostra-pratica-sul-campo/
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